Le emergenze – Il Pronto Soccorso Emotivo
ll Disturbo Post-Traumatico da Stress, o DPTS, è una conseguenza spesso inevitabile di traumi, incidenti e lutti personali.
C’è chi pensa che possa accadere solo “ai deboli”.
Non è così.
Sono tante le persone, provenienti da storie di vita diverse e di vari ceti sociali, che manifestano le conseguenze della “paura” collegata all’evento.
Oggi si può parlare di “trauma” anche in riferimento alla perdita di lavoro, a crisi familiari, ad avvenimenti non
visibili, cioè che riguardano solo la sfera emotiva.
La prima cosa da fare e capire se si ha bisogno di un
professionista esperto.
Alcune linee guida che portano verso la psicologia dell’emergenza e delle crisi di vita
1) Se ti accorgi che da solo non riesci a far fronte e a gestire i tuoi sentimenti o le sensazioni fisiche legate all’evento.
2) Se ritieni che il tuo equilibrio tardi troppo a tornare “alla normalità” e se provi tensione costante, confusione, senso di vuoto o spossatezza, non sai dove stare e dove andare per sentirti bene.
3) Se persistono a manifestarsi sintomi fisici e, dopo un mese dall’evento, ti senti ancora apatico o vuoto di energia.
4) Se dormi male e sei invaso da incubi ricorrenti che disturbano il sonno.
5) Se non si hai nessuno con cui condividere i tuoi sentimenti quando sarebbe necessario per sentirti alleggerito e compreso.
6) Se le tue relazioni di coppia diventano tese ed è sempre più faticoso rapportarti con i tuoi familiari.
7) Se inciampi, o continui ad essere vittima di piccoli incidenti esagerando con fumo, alcol o droghe (farmaci compresi).
8) Se ti rendi conto che diminuisce drasticamente la tua efficienza sul lavoro.
9) Se l’evento traumatico ha segnato in qualche modo una svolta negativa e fatichi a riprenderti in mano la tua vita.
Nove consigli da applicare subito per superare la crisi
1) Evita di nascondere i tuoi sentimenti su ciò che è accaduto. Inizialmente è necessario esternarli ed è importante condividere il dolore con i propri cari, anche con i bambini, in maniera meno intensa, ma evitare loro “di sapere” sarebbe peggio, capirebbero comunque che c’è qualcosa che non va.
2) Parlare: collegato al consiglio precedente, bisogna parlare dell’accaduto. E’ importante cogliere ogni occasione per analizzare l’esperienza, con sé stesso e con gli altri. E’ consigliabile unirsi ad un gruppo di persone motivate a discuterne o che hanno già superato un’esperienza in qualche modo simile dal punto di vista emotivo.
3) Rapporti: è necessario mantenere i rapporti interpersonali durante e dopo la crisi, anche se spesso manca la voglia.
4) Accettare, sia l’accaduto in sé, sia il fatto che ci vorrà un po’ di tempo prima che alcuni ricordi “forti” si spengano. Pare impossibile, ma il tempo è una grande medicina.
5) Tempo: evita di affannarti nella ricostruzione, trova il tempo per dormire e riposare, pensare a stare con la tua famiglia e con gli amici. Inizia nuovi percorsi per distrarti e lascia alle spalle ciò che non ti piaceva fare prima. Ogni nuova condizione può divenire un’opportunità di cambiamento.
6) Farmaci: evita di affidarti troppo ai farmaci, ai così detti “tranquillanti”, stesso discorso vale per l’alcool e per le droghe. In ogni caso, evita il “fai da te” affidandoti prima di tutto al tuo medico di famiglia.
7) Desideri: continua a vivere le tue abitudini e ad esprimere i tuoi desideri in famiglia, in modo da creare un continuo fra prima e dopo l’evento traumatico, cercando di vivere in modo normale, dando ascolto alle persone positive che creano entusiasmo nei confronti della vita.
8) Figli: se il trauma da superare riguarda i tuoi figli, permetti loro di discutere dei propri sentimenti e di esprimerli attraverso giochi e disegni. Fare in modo che continuino (se è possibile) ad andare a scuola con tutte le attività correlate (sportive, musicali ecc.) è sicuramente un buona cosa.
9) Tecniche: puoi utilizzare, da solo, tecniche di decondizionamento olistiche, che vanno dallo Yoga al rilassamento e visualizzazione creativa ecc.